Novita SEO OK https://www.seook.it/blog.php en-us Restyling del Sito Internet: perché può essere un disastro e come evitare danni irreparabili https://www.seook.it/blog.php?d=4 Restyling del Sito Internet: perché può essere un disastro e come evitare danni irreparabili

Prima o poi arriva il momento in un’azienda nel quale si decide di fare il Restyling del Sito Internet,  del resto è vecchio ed è  giunto il momento di rifarlo.

Il problema fondamentale è che quando si decide di rifare un Sito Internet è necessario essere consapevoli di quello che si sta facendo, perché è vero che il sito è vecchio e non è più “alla moda”, o non ha le ultime tecnologie presenti sul mercato, ma è anche vero che nella maggior parte dei casi è “avviato”, magari è posizionato su Google per determinate parole chiave, e se il lavoro non viene fatto in un certo modo si rischia di fare danni grossi.

Un olocausto.
E no, non la faccio tragica….è che semplicemente si rischia un DANNO dal rifacimento del sito web ma si decide che “il sito è vecchio ed è ora il momento di rifarlo” e per decidere a chi affidare l’arduo compito ci si affida:

  • Al cuggino (oppure all’amico/dipendente che spatacca col computer),
  • Alla uebb aggenzy del collega che gli ha fatto un sito bello, salvo ignorare che bello NON significa che funziona (e nella maggior parte dei casi manco è bello davvero),
  • Oppure i più oculati tra gli imprenditori capiscono che nel 2020 non è il caso di improvvisare con la propria presenza online e ci si mette alla ricerca di un fornitore professionale: avventura che si traduce in una più o meno lunga raccolta di preventivi di gente che racconta le più disparate supercazzole, e alla fine l’imprenditore non c’ha capito una fava e sceglie o chi costa di meno o chi gli è piaciuto di più, ma senza nessun particolare metro di giudizio oggettivo….

1) Sito eCommerce di arredo bagno che ha perso oltre il 50% del traffico dopo il restyling, che è stato fatto “internamente” (dallo smanettone dipendente dell’azienda, per risparmiare ovviamente)

2) Sito di presentazione aziendale, ben posizionato per alcune parole chiave estremamente competitive e interessanti per il Cliente, da cui riceveva regolarmente delle richieste di preventivo, che dopo il restyling non “esce” nemmeno più digitando il nome dell’azienda! Ha perso il 90% del traffico e azzerato ovviamente richieste di preventivo e quindi anche lavori.

Ti starai sicuramente chiedendo come poter evitare questi “casini”, giusto?

Chiaramente non posso in un articolo di poche parole spiegarti tutte le casistiche possibili (sono veramente tante), però voglio indicarti quello che a mio avviso è l’errore che viene commesso praticamente ogni qual volta viene effettuato un restyling del sito internet.

Il Problema con i Redirect 301

Questo problema capita praticamente ogni volta che viene fatto un restyling di un sito internet senza sapere che cosa si sta facendo.

Successivamente alla messa online del nuovo sito, c’è un evidente crollo del traffico organico e non si ricevono più richieste di preventivo e se si tratta di un eCommerce, non si vende praticamente più nulla!

Tutto ciò avviene perché banalmente non viene impostato nessun Redirect 301.

Per spiegarti in parole povere, quando si fa il restyling del sito, per motivi da carattere tecnico, gli indirizzi delle pagine interne del tuo sito cambiano, ma Google ha indicizzato i vecchi indirizzi e sicuramente sono anche posizionati bene e generano traffico; quando metti online il nuovo sito però, con i nuovi indirizzi, succede che non c’è più corrispondenza tra le pagine e viene fuori un errore 404 “pagina non trovata”.

Le vecchie pagine posizionate dopo qualche giorno verranno “deindicizzate” da Google, mentre le nuove pagine non riusciranno a posizionarsi come le precedenti, e tu avrai un vero e proprio crollo del traffico organico.

Per risolvere questo tipo di problema esiste il Redirect 301, un comando dato al server su cui viene ospitato il sito web col quale si dice che se qualcuno digita l’indirizzo della pagina vecchia, deve essere re-indirizzato sulla nuova pagina creata con il Restyling. In questo modo non si generano errori 404, e il tuo sito non perderà traffico.

Il mio consiglio è quello di affidarsi sempre a persone qualificate che sappiano quello che stanno facendo, certe volte per risparmiare “pochi” soldi si rischia di gettare alle ortiche tutto il lavoro fatto in anni.

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Mon, 15 Nov 2021 06:15:50 +0000 https://www.seook.it/blog.php?d=4
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Sat, 20 Sep 2014 07:22:50 +0000 https://www.seook.it/blog.php?d=3
Selezionare le keyword con il tool di Google AdWords https://www.seook.it/blog.php?d=2 Ecco un valido strumento per la selezione delle parole chiave

Premessa, il tool di Google AdWords è uno strumento free messo a disposizione da Google per tutti gli utenti che vogliono effettuare una ricerca delle parole chiave in relazione alla loro popolarità e a quanto sono cercate online, attenzione però, il tool si basa su dati AdWords. All’interno del tool sono disponibili essenzialmente due macro strumenti un primo strumento per la stima del traffico ed il calcolo approssimativo del costo giornaliero, il secondo strumento permette di stilare l’elenco delle parole chiave in relazione ad una Keyword (o una pagina web) con tanto di analisi della concorrenza e delle ricerche mensili.

Ma vediamo di analizzare i due macro strumenti nel dettaglio.

Strumento per le parole chiave

La prima cosa da fare è inserire la keyword o la pagina web da cui estrapolare l’elenco delle possibili altre keyword in relazione alla categoria di appartenenza della parola chiave, in un secondo momento è possibile definire alcuni parametri su cui basare la ricerca, ovvero la lingua, la nazione e i dispositivi. Una volta impostati i filtri quello che il sistema ci restituisce è un elenco di possibili keyword da utilizzare in una campagna AdWords.

Ogni parola chiave riporta la concorrenza e la presenza media negli ultimi 12 mesi della keyword all’interno delle query degli utenti, sia a livello locale che globale. Il tool restituisce il numero di ricerche classificate in due colonne, ovvero ricerche globali e locali, le prime identificano tutte le ricerche effettuate in tutto il mondo mentre la seconda metrica identifica solo quelle fatte nel paese specificato nelle opzioni prima inserite.

Strumento per la stima del traffico

Il funzionamento è simile, inserendo una parola chiave è obbligatorio aggiungere un cpc massimo che si è disposti a spendere e all’occorrenza un budget giornaliero. Il sistema oltre alle ricerche globali e locali restituisce un calcolo del cpc medio di ogni singola keyword:

  • la posizione stimata
  • i clic giornalieri stimati
  • il costo giornaliero stimato

A sinistra dello schermo si avrà il riepilogo del costo giornaliero possibile della campagna:

  • CPC medio stimato
  • Clic totali stimati
  • Costo totale stimato

Il tool di AdWords si presta dunque alla selezione di keyword da destinare alla realizzazione delle campagne AdWords ma può essere un utile strumento anche per l’analisi di una singola parola chiave.

Il tool Adwords per l’analisi seo delle keyword

Anche se, come è stato detto, il tool ricava i dati sulla base dell’andamento delle campagne AdWords è pur vero che in alcuni casi dare una sbirciatina ai risultati in merito ad una determinata keyword può sempre aiutare anche per il posizionamento lato seo, infondo non va dimenticato che le ricerche globali e locali si basano sulle query digitate dagli utenti per questo non è insolito basare le proprie attività SEO sui risultati ottenuti dal tool di Google AdWords oltre che sui dati estrapolati dalle analisi fatte su Google Analytics , altro utile strumento Google per la web analisi.

Per cui se si vuole analizzare una parola chiave il tool di Google AdWords permette di sapere per quella determinata key le ricerche globali e locali degli utenti e soprattutto definisce la media della concorrenza. Infatti sapere se quella parola è usata o no dai competitor può rivelarsi un’utile informazione per capire se è facile o meno raggiungere una buona visibilità online per quella keyword.

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Wed, 03 Sep 2014 16:34:26 +0000 https://www.seook.it/blog.php?d=2
Odi et amo: il rapporto tra il SEO e Google, IL motore di ricerca https://www.seook.it/blog.php?d=1 Gli strumenti che Google offre ai professionisti del SEO

Google è un motore di ricerca che nasce nel 1998 dall’idea di Larry Page e Sergey Brin, studenti della Stanford University. La crescita dell’utilizzo di Google è stata esponenziale da allora, tutta grazie al passaparola, infatti Google non è mai stato legato a una campagna pubblicitaria. Attualmente Google può essere tranquillamente considerato IL motore di ricerca per eccellenza. Insieme al motore di ricerca gli inventori di Google hanno anche sviluppato l’algoritmo del PageRank, che serve ad attribuire una sorta di punteggio alle pagine web e che per molto tempo è stato considerato un fattore fondamentale per il posizionamento di un sito all’interno della SERP, anche se in realtà esso è solo uno dei tanti parametri da tenere in considerazione. Nel tempo Google ha aggiunto una serie di servizi alla sola ricerca. Per citare alcuni degli esempi più famosi e utilizzati:

  • Google Image: è un motore di ricerca per le immagini, da poco è possibile anche caricare un’immagine e cercare quelle che risultano ad essa correlate, per similarità visiva o di titolo.
  • Google Maps: è una sorta di navigatore stradale online, permette di trovare località e visualizzarle come da satellite o come uno stradario; individuare percorsi e salvarli; utilizzare la funzione Street View che permette di vedere realmente la strada grazie a registrazioni reali effettuate dalla Google Car. Legato a Google Maps c’è Google Place, il servizio di registrazione di imprese e attività che verranno poi visualizzate dagli utenti, una forma pubblicitaria del tutto gratuita.
  • Gmail: è l’hosting e-mail di Google, anch’essa gratuita e molta diffusa. Offre 7Gb di spazio per l’archiviazione dei messaggi, in continuo aumento, e la possibilità di inviare fino a 25Mb di allegati.
  • Google Chrome: è il browser di Google che sta avendo una crescita di utilizzo esponenziale, attestandosi ad ora al 16,2% della navigazione da pc.
  • Google Translate: servizio ormai utilizzatissimo di traduzione, spesso non sono precise ma comunque aiutano molto, anche per la gran quantità di lingue supportate. Questa funzione è disponibile in automatico su Google Chrome in ogni pagina in una lingua diversa da quella impostata di default.

Ma ora veniamo al rapporto di amore/odio tra Google e il SEO. Google trova i siti nel mare del web tramite il Googlebot, ovvero lo spider che scansiona periodicamente il web in cerca di nuove prede (i siti) da carpire e portare alla luce. È questa la ragione per cui in ogni sito deve essere presente il file robots.txt, perché è quello che dà le istruzioni allo spider per l’indicizzazione del sito e questo discorso vale per ogni motore di ricerca, non solo per Google. Tanto più che nel robots possono essere inserite informazioni precise circa l’apertura o meno a determinati spider, quello che in Google è il Googlebot, su Yahoo è Slurp e su Bing è Msnbot. Ogni motore di ricerca ha un proprio algoritmo, segreto, che gestisce le ricerche. Google nel tempo ha effettuato moltissimi update, alcuni dei quali famosi e devastanti, ma tutto con il solo obiettivo di dare ai propri utenti dei contenuti di qualità. Ogni update ha portato a un’evoluzione del mestiere del SEO, rendendolo sempre più qualitativamente di valore. L’ultimo update si chiama Panda, con il quale Google ha voluto premiare i siti con contenuti originali e più aderenti alle query di ricerca.

Fra i tantissimi strumenti che abbiamo cominciato ad elencare prima ce ne sono due molto utilizzati dai SEO e dai webmaster: Google Analytics e WebmasterTool di Google.
Google Analytics serve ad analizzare le statistiche di visita di un dato sito web. Questa operazione è possibile solo installando, nel codice del sito da seguire, un codice di verifica generato da Analytics stesso. La statistica è completa ed esauriente, differenziata per contenuti, sorgenti di traffico (motore di ricerca, traffico diretto e altri referenti), visitatori (nuovi, di ritorno, tempi di permanenza…) e permette inoltre di impostare degli obiettivi da raggiungere, che verranno poi monitorati. Controllando periodicamente i dati riportati da Google Analytics è possibile scoprire interessanti qualità del nostro sito, nuove parole chiave da poter utilizzare e anche errori da risolvere.

WebmasterTool, come dice il nome stesso, è uno strumento a disposizione dei webmaster che serve a fare un check del sito. Di solito viene collegato all’account di analytics poiché i due mezzi usati insieme danno un’analisi completa e più approfondita. WebmasterTool permette di controllare che il sito in questione sia accessibile al motore di ricerca, inoltre dà la possibilità di segnalare la sitemap.xml, utilissima se non indispensabile, per comunicare al motore di ricerca tutte le URL del sito in una volta sola. Nella sezione diagnostica vengono rilevati gli errori riscontrati, come title o description troppo brevi, o anche link inesistenti e malware.

Per la promozione di un sito, in questo caso a pagamento, c’è poi Google AdWords, ovvero quegli annunci sponsorizzati che potete vedere nella parte superiore e a destra dei risultati di ricerca organici. Una campagna di Google AdWords per essere impostata correttamente, e non sprecare quindi del denaro inutilmente, richiede l’assistenza di un professionista che ne conosca bene le procedure e i segreti. In generale, per farti capire come funziona, AdWords permette di pubblicare degli annunci contenenti un link, che solitamente rimanda a una pagina creata ad hoc, la landing page, sulla quale vengono offerti i prodotti/servizi che vuoi promuovere. Ogni volta che un utente clicca sull’annuncio questo per voi rappresenta un costo (CPC – Costo per Click). Tale costo dipende in gran parte dal tipo di parola chiave che scegliete per l’annuncio, ovvero con quale keyword di ricerca esso comparirà. Più la keyword è competitiva, quindi ricercata ed utilizzata, più alto sarà il suo costo. Google per aiutare i neofiti nella scelta delle parole chiave ha uno strumento, il Adwords Tool Google per la selezione delle parole chiave, che dà un’idea di massima della concorrenza (bassa – media – alta) e del numero di ricerche mensili fatte con quella parola chiave. Da notare bene che i risultati del Keyword Tool sono riferiti solo ad AdWords e non ai risultati organici.

L’argomento SEO e Google è vastissimo, sarebbe possibile scrivere un’intera tesi di laurea per analizzare ancora solo una parte di tutto ciò che questo rapporto implica.

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Wed, 03 Sep 2014 16:32:02 +0000 https://www.seook.it/blog.php?d=1